martedì 31 dicembre 2013

Il trucco nell'antico Egitto

Cominciamo il nostro viaggio nella storia del trucco dagli antichi egizi, perchè fu proprio Nefertiti che per prima inventò la sfumatura a 'banana', fu un'antesignana anche per quanto riguarda la cura del corpoSi lavava ogni mattina da capo a piedi con un impasto di acqua e carbonato di calce naturale, sfregandosi con una pasta d'argilla proveniente dai fanghi del Nilo. 

Piedi e gomiti venivano levigati con una pietra in grana assai sottile. Era poi la volta del trucco che, se in un primo momento era ad esclusivo uso dei sacerdoti, divenne in seguito prerogativa di una corporazione laica che ne custodiva gelosamente le formule. 

Si partiva dagli occhi usando il khol - pigmento nero a base di solfuro di antimonio diluito con olio di semi - che, incorniciando lo sguardo, aveva una tripla valenza: di abbellimento, di distinzione di rango, ma anche di prevenzione contro le oftalmie provocate dalla sabbia e dal vento del deserto.

La palpebra superiore veniva colorata con toni accesi, dal verde scuro a base di malachite - proveniente dalla Siria - al viola, ricavato dalla manganese, al turchese, alle argille rosse o brune, miscelate con ossido di rame o ferro per ottenere nuove sfumature. 

Anche ciglia e sopracciglia, precedentemente depilate, venivano ridisegnate con la pasta di khol seguendo l'allungamento dato agli occhi. Sulle labbra si usavano colori chiori e solo sulla parte centrali veniva applicato una sorta di ombretto dorato o un color terra.

Tale trucco vi sarà sicuramente noto tornando indietro nel tempo con la famosa Cleopatra interpretata da Liz Taylor  di cui  vi allego una foto. 




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